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In 26 anni di dannoso pontificato Giovanni Paolo II non ha perso mai occasione per insegnare il sincretismo religioso, lo stesso già condannato in maniera infallibile dalla Chiesa. Di citazioni "sincretiste" se ne possono trovare in quantità industriale, soprattutto quando GPII parla con i suoi "fratelli" ebrei ("Maggiori") e musulmani ("Minori"?). Ecco gli stralci della conferenza: |
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[...] Ne ricordiamo subito uno che ha avuto un'obiettiva valenza storica e un impatto davvero planetario. Fu compiuto proprio qui in Marocco, nell'agosto 1985. Su invito del re Hassan II, Giovanni Paolo II poté rivolgere un discorso alla gioventù musulmana nello Stadio di Casablanca in occasione dei Giochi panarabi. [...] |
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Già questo stralcio dell'introduzione evidenzia che quelle che vengono presentate come "virtù" (dialogo e rispetto per le altre religioni), sono, in realtà, per un vero cattolico, offese a Dio, il quale ha comandato di andare e predicare il Suo Vangelo, non certo a dialogare con chi non vuole accettare la Verità. |
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Giovanni Paolo II, in realtà, non inventa nulla di nuovo sul piano dottrinale. Si muove nel solco delle indicazioni del Concilio ecumenico Vaticano II. Nella Dichiarazione Nostra Aetate c'è tutto il programma del pontificato wojtyliano nei confronti del mondo musulmano. Vale la pena rileggere questo documento conciliare oggi un po' dimenticato : “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni… Guarda con stima i Musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini… Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano come profeta; essi onorano la sua Madre Vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione… Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il Sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”. |
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Il giornalista, giustamente, ricorda che tutto quello che ha fatto, Giovanni Paolo II non se lo è inventato di sana pianta, ma è la conseguenza della "dottrina" del Concilio Vaticano II, che con il documento Nostra Aetate rappresenta il manifesto del sincretismo religioso. |
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Nell'Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, pubblicata quest'anno, [Giovanni Paolo II] scrive: “È peraltro comprensibile che la Chiesa, mentre chiede che le istituzioni europee abbiano a promuovere la libertà religiosa in Europa, abbia pure a ribadire che la reciprocità nel garantire la libertà religiosa sia osservata anche in Paesi di diversa tradizione religiosa, nei quali i cristiani sono minoranza. In questo ambito, si comprende la sorpresa e il sentimento di frustrazione dei cristiani che accolgono, per esempio in Europa, dei credenti di altre religioni dando loro la possibilità di esercitare il loro culto, e che si vedono interdire l'esercizio del culto cristiano nei Paesi in cui questi credenti maggioritari hanno fatto della loro religione l'unica ammessa e promossa”. |
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Il Papa chiede la libertà religiosa per tutti i popoli, mentre la Chiesa ha sempre insegnato che la libertà religiosa vale solo per l’unica vera religione (dell’unico vero Dio): un solo Dio, una sola Religione. Quindi (se lo crediamo, se abbiamo Fede) la libertà religiosa vale solo per noi cattolici, non certo per i mussulmani o altre sette, i quali non hanno nessun diritto - in FORO ESTERNO - di professare il proprio culto. |
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Il primo viaggio di Giovanni Paolo II in un paese a maggioranza musulmana è in Turchia, nel novembre 1979. Lo scopo primario del pellegrinaggio è l'abbraccio di pace con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, ma il nuovo Papa inserisce nel programma della visita anche un incontro con i dignitari musulmani. Sarà una costante in molti dei suoi oltre 100 viaggi fuori dell'Italia. Wojtyla scandalizza qualche cattolico duro e puro quando, nel 1981, a Davao, roccaforte islamica delle Filippine, chiama ‘fratelli' i seguaci di Allah e del profeta Maometto. “Io - dice - deliberatamente mi rivolgo a voi come fratelli; e certamente lo siamo, in quanto membri della stessa famiglia umana… Ma siamo specialmente fratelli nel Dio che ci ha creati e al quale cerchiamo di accostarci, ognuno secondo le proprie vie, attraverso la fede, la preghiera, il culto; attraverso la fedeltà alla sua legge e la sottomissione ai suoi disegni |
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GPII definisce "fratelli" i mussulmani. Se sono fratelli nostri, significa che abbiamo lo stesso Dio e se abbiamo lo stesso Dio significa che i mussulmani e i cristiani possono indifferentemente salvarsi... ennesimo sproloquio sincretista! |
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[...] insiste nel chiamare ‘fratelli' i seguaci di Maometto, un appellativo che avrebbe fatto sobbalzare sul loro trono quasi tutti i predecessori di Wojtyla: “Tutti noi, cristiani e musulmani, viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso. Crediamo tutti in un solo Dio creatore dell'uomo... In questo senso possiamo dunque chiamarci gli uni e gli altri fratelli e sorelle nella fede in un solo Dio" |
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Grazie, Brunelli! Allora non sono solo i tradizionalisti a dire che la Chiesa dal Concilio Vaticano II è cambiata, sono pure i modernisti ad affermarlo, alla faccia di tutti coloro che si ostinano ad affermare che nulla è cambiato dal Concilio in qua. |
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Nel discorso che Giovanni Paolo II pronuncia a Casablanca il 19 agosto 1985. C'è grande attesa per le sue parole. Re Hassan II lo presenta come “educatore e difensore di valori comuni all'Islam e al cristianesimo”. Wojtyla scandendo bene le parole, con una voce forte e non ancora intaccata dai malanni e dall'età, tocca l'argomento più spinoso. “Noi cristiani e musulmani abbiamo avuto quasi sempre delle incomprensioni reciproche e qualche volta, nel passato, ci siamo trovati su posizioni opposte e abbiamo consumato le nostre energie in polemiche e in guerre. Io credo che Dio ci chiama, oggi, a cambiare le nostre antiche abitudini. Dobbiamo rispettarci. E dobbiamo anche stimolarci reciprocamente nel compiere opere di bene sul cammino indicato da Dio… In un mondo che desidera l'unità e la pace, e che sperimenta tuttavia mille tensioni e conflitti, i credenti dovranno favorire l'amicizia e l'unione tra gli uomini e i popoli”. |
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Ma a quale Dio si riferisce?????... Ennesimo esempio di sincretismo religioso. Tutta la conferenza può essere letta al seguente indirizzo: Penso che non ci siano altri commenti da fare. Chi veramente ha la voglia di aprire gli occhi, potrà rendersi conto che tutto ciò che oggi viene insegnato è contrario alla dottrina e agli insegnamenti di Gesù Cristo. Chi non lo vuole fare e vuole ostinarsi a stare nella sua "gabbia dorata", facendo finta di non vedere la perdita della Fede cui ha portato questa protestantizzazione della religione cattolica, amen, ma ne risponderà a Dio. Little Jo |
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